La globalizzazione ci ha abituati ad un tipo di mercato rivolto alla grande produzione e distribuzione favorendo, in questo modo, le multinazionali alimentari a scapito dei piccoli produttori.

Il cambiamento della produzione e distribuzione del cibo

Il problema di questo tipo di mercato è che la modalità di produzione e distribuzione del cibo è stata cambiata ed ha modificato le nostre abitudini alimentari accrescendo le distanze tra consumatore e produttore.

I prodotti che troviamo nei supermercati, prima di giungere sugli scaffali, dovranno essere trasportati per chilometri e chilometri ed essere sottoposti preventivamente a dei processi che permettano di preservali. Oltretutto, prima di essere acquistati, dovranno essere trasportati da luogo in luogo avendo un impatto ambientale negativo oltre ad un aumento dei costi che si riflette sul prezzo finale del prodotto.

Per mantenere gli standard di resa della produzione industriale, la qualità del prodotto diminuirà perché, come succede  ad esempio per il grano, le modificazioni a cui vengono sottoposte le materie prime avranno un impatto negativo sul potere nutrizionale.

Un altro esempio di abbassamento della qualità proviene dal mercato ortofrutticolo industriale: quì i prodotti vengono raccolti prima della loro effettiva maturazione non permettendo ai frutti la completa maturazione che ne garantisce il completo valore nutrizionale.

Quali vantaggi offre il KM 0?

Contro il modello globalizzato della produzione, si ha la possibilità di acquistare cibi biologici a KM 0, i quali garantiscono stagionalità e sono coltivati e prodotti nel rispetto dei cicli naturali, senza l’uso di prodotti chimici e tossici.

Contrariamente alla grande distribuzione, il Km 0 ha un minor impatto ambientale poiché riduce al minimo gli imballaggi dei prodotti e l’emissione di C02 dovuta ai lunghi trasporti, causa primaria dell’incremento dell’inquinamento.

Il Km 0, oltre ad essere una scelta per la salute, rappresenta dunque una risorsa per l’ambiente sia in termini di salubrità dell’aria sia nella valorizzazione di produzioni locali.

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