La Piemontese, detta anche Fassona Piemontese è forse la più importante razza bovina da carne in termini di consistenza e, probabilmente, anche di prospettive.

Fino agli Anni ’50/’60, era considerata una razza a duplice attitudine carne-latte: poteva essere allevata sia per ottenere il latte, sia per produrre carne.

La sua origine è incerta e piuttosto discussa. Sembra derivare da un antichissimo incrocio fra il Bos primigenius (Aurochs) e lo Zebù primigenius, il quale raggiunse il Piemonte al seguito delle migrazioni Ariane tra il 15.000 ed il 30.000 a.C.

Oggi si trovano allevamenti “puri” di razza Piemontese sia in Piemonte che in Liguria.

Le caratteristiche morfologiche della Fassona Piemontese

La Fassona Piemontese è caratterizzata da un mantello grigio con gradazioni più scure, in particolare nei maschi, una pigmentazione apicale e cute color grigio.

I maschi sono contraddistinti da due caratteristiche peculiari, quali la doppia coscia e la groppa doppia.

L’altezza al garrese arriva grosso a 140-145 cm nei maschi, mentre nelle femmine intorno ai 130 cm.

Il peso da adulto è davvero consistente: le femmine possono arrivare a pesare 500-600 kg, mentre i maschi addirittura a 1.100-1.200 kg.

La Piemontese è stata riconosciuta come una delle razze da carne più proficue dal punto di vista della carne. Ha una velocità di crescita media, una capacità di ingestione molto limitata ed un ottimo indice di conversione.

Gli aspetti qualitativi della carne sono molto apprezzabili.

Alle ottime attitudini da carne, la Fassona piemontese abbina però, come spesso avviene, caratteristiche vitali e materne sub-ottimali che ne limitano le possibilità di allevamento allo stato brado in ambienti difficili.

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